100 Km del Passatore 21maggio 2022

Si é conclusa la 48 edizione del Passatore con partenza da Firenze e arrivo a Faenza, ben 2441 atleti arrivati di cui 18 del Camisano Running, su 3200 iscritti. purtroppo 4 dei nostri per vari problemi si sono ritirati. Dopo l’intervento a gennaio 2021 all’ernia discale e vari problemi alla cartilagine del ginocchio che non mi ha permesso di correre e soprattutto prepararla, sinceramente non pensavo di partecipare; l’iscrizione era ancora quella del 2020 poi posticipata causa Covid.
Ed invece… eccomi lì, a salire sul pullman insieme ad altri 21 atleti del mio gruppo. Ci siamo organizzati con un pullman che ci avrebbe fatto da sostegno dopo il ristoro del 60km ed un pulmino prima del Passo della Colla, visto che il cambio indumenti era stato tolto.
Partenza da Firenze ore 15:00.
Il caldo si fa sentire.
Cominciano ad arrivare messaggi dai nostri sostenitori lungo il percorso, i ragazzi stanno bene.
Io cammino, ho il tempo di guardare i messaggi e le foto allegate.
Arrivo al Passo del Colla con 30 minuti di ritardo (mi ero prefissato di arrivarci intorno alle 23:00), ma non ci sono problemi, io sto bene e fa un pò freschino. Decido di mettere termica e smanicato (presenti nel mio zaino) e via.
Qualcuno penserà “ma non c’era il pulmino come assistenza prima del Passo della Colla?” Si certo, ma era da tempo che avevo detto ai ragazzi e agli accompagnatori di non aspettarmi, che avrei fatto in autonomia, non volevo essere condizionato e condizionare da eventuali problemi e contrattempi.
Dopo il cambio al Passo della Colla chiamo peró Silvia per capire dove fossero e così da poter consegnarle lo zainetto che, non essendo abituato a portarlo, mi dava un pò di disagio e fastidio.
Mi dicono che sono al pullman 60km.
Rispondo che sono al 55km che, come minimo, a me ce ne sarebbero voluti 50 di minuti per arrivare.
“Ti aspettiamo noi. Il pullman parte adesso perché sono già passati tutti e va diretto a Faenza così che i primi hanno un posto dove dormire” mi risponde.
Aumento il passo, è l’unico tratto dove faccio 50/100mt.
“Corricchio” ma non voglio esagerare, mancano ancora 45km e non vorrei che il ginocchio inizi a farsi sentire.
Consegno lo zaino e riparto immediatamente, sto bene. “Ci vediamo a Faenza!”, riparto.
Arrivano i 70km ed ecco che sopraggiunge il mio problema.. devo gestirlo, e so come fare (visto gli ultimi ritiri 2018/19)!
Dietro al ristoro c’è un giardinetto. Cerco di non allontanarmi troppo per rimanere connesso con la corsa. Sono le 03:45, punto per sicurezza la sveglia del cellulare per le 04:00. Non ha tempo nemmeno di suonare perchè alle 03:56 sono già sveglio; mi sembra di aver dormito delle ore. Quei pochi minuti di riposo mi sono serviti per far passare il tutto. Riparto. Le gambe ovviamente sono pesanti ora ma quello che mi preoccupa di più è che sento qualcosa sotto la pianta del piede; spero che non siano vesciche… e proseguo. 88km. Siamo a Brisighella e comincio a preoccuparmi ma non azzardo a togliere la scarpa per controllare.
90km, scatto la foto al cartello e la invio al gruppo. Non passano nemmeno un paio di minuti che sento la vescicca scoppiare. Comincia il bruciore maledetto e da lì inizia il calvario. Arriviamo al 95km, ormai è l’alba, il sole comincia a farsi sentire. Tolgo la termica e la lego in vita. Mancano 5 km, gli ultimi interminabili. Arrivo al cartello 99km, scatto la foto e scrivo “Arrivoooo”.
A 500mt mi viene incontro Claudio, facciamo gli ultimi metri insieme e col “magone” gli dico “l’ho fatta tutta a camminare, voglio arrivare camminando!” ma agli ultimi 200mt sento un tifo da stadio e l’adrenalina prende il sopravvento, provo a correre.
Finalmente, dopo 2 ritiri di seguito, riesco a tagliare il traguardo.
Impossibile spiegarvi la mia felicità e, non vi nascondo, qualche lacrimuccia è scesa, ma non volevo farmi vedere da Silvia e i due Claudio, che erano lì ad aspettarmi da ore.
Ringrazio tutti gli accompagnatori, Claudio F, Claudio B. Angelo, Michela, Stefy, Federico, ma soprattutto la mia dolce meta Silvia, che mi permette di fare tutto questo, non rompe le palle per verniciare la staccionata o tagliare l’erba di casa, lo fa lei e basta… menzione speciale per i nostri atleti arrivati e non.
Tranquilli, a gennaio 2023 saremo i primi ad iscriverci!

Giampi. un atleta

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Vedere l’alba è una meraviglia, vederne due di fila è un regalo della natura.
Il Passatore è anche questo! Si è conclusa la 48 edizione del passatore con ben 2441 atleti arrivati…di cui 18 del Camisano Running.
Lode a chi corre per 100km ma se mai fossi così matto da parteciparvi, lo farei solo se avessi il supporto del Camisano Running.
E’ un duro lavoro quello del supporter, ma qualcuno lo deve pur fare. Fortunatamente noi eravamo in tanti e ci siamo potuti dividere lungo il percorso per assistere al meglio i nostri runners.
Quest’anno ero ancora più preparato rispetto al primo anno, infatti mi sono portato la bicicletta (che poi non ho usato, ma si sa mai, meglio averla) e un cambio per farmi una corsetta… con tutte le persone che corrono mi sono fatto trascinare dal clima e mi sono fatto anche 1/10 di Passatore di corsa! Io, Claudio, Angelo e Stefania ci siamo appostati con il pullmino in un punto strategico e abbiamo aspettato, aspettato e ancora aspettato e ogni volta che è arrivata una canotta blu dei nostri, ho tirato un sospiro di sollievo e li ho accolti a braccia aperte.. c’è chi si è fermato per un caffè, chi si è cambiato, chi si è riposato, chi ha cercato una parola di conforto, chi un confronto: insomma, mi sono sentito utile e parte integrante di questa corsa disumana che, a quanto pare ti entra nelle vene come una sfida da vincere. Il momento più bello però è stato all’arrivo!
Penso di aver incitato tutti i partecipanti, dal primo all’ultimo e vedere la loro soddisfazione e le loro lacrime, confesso che hanno commosso anche il sottoscritto. Ora sono senza voce e felicemente stanco con qualche ora di sonno da recuperare ma con una carica che solo il Passatore ti può lasciare. Per tutti i matti che vorranno provarci il prossimo anno, siete i benvenuti, io sarò ancora a disposizione per rendervi il viaggio meno faticoso possibile!

Claudio B. accompagnatore

10 risposte

  1. Silvia Delfini ha detto:

    Ragazzi siete una forza della natura vedervi arrivare al traguardo e rubare un po’ di intimità x la vostra emozione è sempre un arricchimento x il cuore. Il mio pensiero va anche a chi ha dovuto fermarsi x vari motivi…ragazzi/e sò cosa significa l’ho provato sulla mia pelle a Firenze ….la rinuncia ti lascia amaro in bocca e una ferita nell’anima….ma non va considerata come una sconfitta è un’atto di forza per prenderci cura del nostro corpo affinché ci faccia scoprire nuove emozioni sognando altre sfide . Vi porto tutti nel ❤️GRAZIE GRUPPO💪🏻💪🏻💪🏻💪🏻

  2. Anna ha detto:

    100 km del passatore. Iscritta nel 2020, ma posticipata e corsa nel 2022. Si corre con tanta gente, ma in realtà corri da sola con te stessa. Partiti da Firenze circondati da stupendi monumenti e da un sole splendente, diretti verso la montagna e il sopraggiungere della notte. Durante il percorso notturno a farci compagnia le stelle, le lucciole e le luci delle frontali dei tanti atleti presenti. Testa bassa verso il mio obiettivo: portare a termine la gara. Alla fine, mentre il sole iniziava a sorgere, ho tagliato il traguardo e ora posso dirlo:”Ce l ho fatta”. Tanta emozione.
    Ottima organizzazione del Camisano running, sempre il top. Che dire dei nostri compagni di squadra che hanno fatto assistenza…. FANTASTICI!
    Anna Coti

  3. Teresa ha detto:

    Anche seguirvi da casa è stato emozionante! Le preoccupazioni per chi affrontava per la prima volta questa esperienza sono svanite all’arrivo delle prima foto scattate al Passo della Colla: volti sorridenti e determinati, pronti ad affrontare i restanti 52 chilometri… Solo 52! Complimenti a tutti! Mario e Teresa

  4. Tamara ha detto:

    Il passatore una corsa che avevo immaginato dai racconti di chi negli anni passati l’aveva già vissuta….Come quando leggi un libro e le parole si traducono nella tua testa in immagini e emozioni ..Le immagini ora son diventate fotografie nella mia testa e le emozioni son intrappolate dentro al mio cuore dove custodisco le cose più preziose…Li sta il mio tutto …. ..E ‘ stato un viaggio ricco di emozioni dalla spensieratezza e allegria in compagnia di persone fantastiche prima di intraprendere la grande impresa all’ amarezza di non aver percorso quegli ultimi 15 km che mi separavano da quel traguardo sognato da due anni!Ma la corsa e’ anche questo ….A volte e ‘ più difficile rinunciare alla meta perché il cuore farebbe altre scelte ma nonostante tutto rifarei ogni metro!!!!!Grazie a chi mi ha accolto con un sorriso sulle labbra e a chi mi ha aiutato ad aprire una bottiglietta d ‘ acqua ( perché anche quella a un certo punto diventa come la scalata dell’ Everest ).Grazie a chi con me ha percorso tratti di questo meraviglioso cammino rendendo la fatica solo una nota di sottofondo!!!!Grazie a chi solo con la voce mi ha dato conforto nei momenti più duri !!!Grazie a chi capendo cosa significasse tagliare il traguardo con grande spirito sportivo mi ha ceduto la sua medaglia !!!!
    P.s.: Comunque e’ tutta colpa dei biscotti !!!!Mai più corse senza i miei Pan di stelle !!!!!
    Appuntamento all’ anno prossimo per vedere finalmente questi ultimi 15 km che mi mancano e che so già sembreranno infiniti!!!!

  5. Francesco Barnabó ha detto:

    Sembrava tutto un gioco ,oppure una scena di un film in cui ero capitato per caso. Seduto su un muretto aspettavo che il pomeriggio andasse avanti,che il caldo fosse meno opprimente ,che arrivasse l’ora di partire .Un viaggio sognato ,afferrato, voluto.Un sogno che si avverava ,un’idea diventata “sostanza” .I miei compagni di avventura ci credevano ,ognuno di loro era pronto ad accompagnarmi pur non sapendo a cosa si sarebbe andati incontro, cosa sarebbe successo,di una corsa lunghissima che si sarebbe conclusa a Faenza .Sembrava una follia ,eppure eravamo li ad aspettare che arrivassero i partecipanti per andare .Scherzavamo intanto ,come si fa fin da ragazzi quando c’è da nascondere una sottile inquitudine ,un misto di incoscenza ,inadeguatezza ,ma anche , al tempo stesso , felicità.E a poco a poco ,si sono materializzati altri podisti ,che sembravano quasi usciti dal nulla .Tante persone , un’ unica domanda :”Ma davvero vuoi correre fino a Faenza? E allora ,no : non c’è più tempo nemmeno per rispondere ,è proprio il momento di partire . Ho raccolto le mie poche cose , cosi come uscire per fare un allenamento ,raccontandoci storie e aneddoti che fanno bene al cuore, perché rendono la corsa leggera .Di quel giorno che a prima vista sembrava come tanti altri,ricordo lampi di immagini ,qualche curva ,le salite ,la senzazione che correre era la cosa che volevo fare più di ogni altra cosa .Ed è stato cosi chilometro dopo chilometro di fatica,sole ,parole ,e molto altro che rimane con me, siamo arrivati a Faenza .Ed è stato il giorno dei giorni ,uno di quelli per cui vale la pena esserci . Il sogno con Faenza di fronte e centinaia di scarpe che correvano con le mie .Un libro che non ho mai scritto ,perché vorrei non finisse mai ,anche se ho ripensato sopratutto a quello che c’era dietro quel giorno di faticosa e sudata felicità: LA FORZA DEI SOGNI ,l’unico motore che ci fa andare avanti, SEMPRE .Allora continuiamo a sognare senza farci condizionare ,sogniamo il nostro viaggio di corsa ,i luoghi dove vorremmo andare , da soli o con chi abbiamo sempre sognato di andare .Il mare dove tuffarci dopo migliaia di passi sul lungomare ,le montagne di sentieri che non finiscono,le campagne di orizzonti che si nascondono uno dietro l’altro .Facciamo qualcosa di inaspettato,apriamo il cassetto degli appunti scritti a matita troppo temo fa .Lo dico rivolto sopratutto ai futuri amici che frequenteranno il Camisano running ,in cerca dei consigli per cominciare a correre: la corsa è libera ,aspetta solo qualcuno che la prenda sotto braccio per andare .Una corsa senza limiti,un tempo che si confonde ,si dilata ,acquista più dimensioni. Una vita che diventa cento vite .Perché correre è aggiungere vita alla vita .Sogniamo ,allora,sopratutto quando tutti ci suggeriscono di stare tranquilli e che non è il momento giusto .Fosse anche per poco ,un giorno o due .Un tempo libero,tutto per noi ,uno zaino che contiene l’indispensabile ,perché il valore non è nelle cose ma nelle EMOZIONI .Partiamo per il nostro viaggio di corsa ,per nuovi incontri che saranno unici ,un pezzo di strada da dividere ,un tramonto in un angolo mai visto . Siamo fatti della sostanza dei Sogni, siamo nati per andare . Questo tempo nuovo,che correre ci regala ,scriviamolo INSIEME .Oggi ho avuto l’onore di concludere un’impresa che solo a pensarci fa venire i brividi .100 km in poco meno di 16 ore, che per le mie caratteristiche personali ha dell’eccezionale, è con immenso piacere la voglio dedicare a tutti i runner e amici simpatizzanti del Camisano Running ,naturalmente una dedica speciale al Presidente, agli accompagnatori e alle ragazze del Camisano .GRAZIE.

  6. Pian Michele ha detto:

    Il Passatore !!bisogna saperlo prendere ,bisogna viverlo nel suo lungo viaggio senza perdersi d’animo perché è un attimo scoraggiarsi e abbandonare ma sarebbe un peccato😑perché come sta volta arrivando a Brisighella col sorgere del sole è stato meraviglioso ☀️peccato che le gambe non ne volevano più sapere ma una camminata veloce mi ha portato a tagliare il traguardo dopo 16 ore🏃🏃💯essere centisti è come sentirsi super Eroi ma vi giuro che ho pianto come un bambino tagliato il traguardo…❤️💯🏃grazie Silvia per la foto e Graz ie a tutti per l’incoraggiamento e la super organizzazione… sicuramente l*anno prossimo sarò presente 🤩👏👏w il passatore

  7. FULVIO ANGELO ha detto:

    E’ STATA DURA
    Mi ero immaginato un Passatore ricco di emozioni. Mi ero preparato con l’obiettivo di arrivare e di non mollare ma sinceramente non credevo che mi lasciasse un segno così profondo.
    Siamo partiti sotto un solo cocente, tutti felici, euforici. Sono partito come sempre con la mia compagna di corsa Luisella consapevole pero’ che al 63.mo km avrei trovato Michela che ci avrebbe aiutato ad arrivare al traguardo. Credo che in questo Passatore devo ringraziare soprattutto loro due per avermi spronato ma soprattutto supportato e a volte sopportato durante i miei “scleri”. Purtroppo già dal 16.mo km mi accorgo di non essere in perfetta forma e di dover rallentare. Avviso subito Luisella la quale mi sprona a continuare con il suo modo di fare che a volte l’ammazzerei. Però vado avanti, rallento il passo ma non mollo. Dentro di me penso a tutti i sacrifici che ho fatto per potermi godere questo momento. Il caldo si fa sentire, l’acqua non basta mai, per fortuna i ristori sono tanti.
    Tra un momento di sconforto e l’altro arrivo finalmente al Passo Colla. Ci sono i ragazzi del Camisano che con il loro calore mi danno un motivo in più per andare avanti. Il cambio veloce, il tempo di bere un goccio di the caldo e si riparte. Nel frattempo al gruppo si è aggiunto Roberto Vaiani, bellissima persona. Anche lui cerca di spronarmi con Luisella a non mollare. Mancano solo 14 km al prossimo ritrovo del Camisano e li sono sicuro di trovare Michela che con la super bicicletta del suo papà ci accompagnerà fino all’arrivo. Questo mi rincuora perché quando non si sta bene il saper sempre accanto qualcuno che ti aiuta anche solo con un goccio di acqua è una fortuna.
    Arriviamo al pullman. Sento Michela che urla i nostri nomi, lei è prontissima. Il tempo di cambiarci, di salutare Silvia e l’autista del pullman e poi si riparte. Vedo Claudio Fontana, lui ci ha seguiti in monopattino (pazzo mi dico!).
    Purtroppo il mio problema non mi da tregua. Al 65.mo comincia a venirmi il pensiero di mollare. Continuare per me diventa una sofferenza. Luisella e Roberto li vedo sempre più lontani. Non riesco più a recuperarli. Michela mi sprona. Va da loro per avvisarli che non riesco a raggiungerli se continuano a correre per poi accorgermi che mi stavano aspettando. In questi momenti di buio non capisco nemmeno più cosa sto facendo.
    Siamo al 70.mo km. Mi viene proposto di continuare a camminare senza più correre. A queste condizioni credo di riuscire a continuare. Roberto, Michela e Luisella con i loro modi di fare mi aiutano a non pensare al mio problema fisico e a continuare. Durante il percorso incontriamo Francesco, anche lui un po’ demotivato. Insieme si riparte, mi viene promesso che a qualsiasi condizione si arriva, ma non si molla.
    Michela scende dalla bicicletta, ci accompagna anche lei camminando.
    Da lontano vedo il cartello BRISIGHELLA, siamo al km 88. Ne mancano veramente pochi. Si va avanti, tra un ristoro e l’altro stringo i denti.
    Al 95.mo ho un dolore al ginocchio. Devo ulteriormente rallentare. Stringo i denti. I miei compagni non mi fanno pensare. Mi distraggono con tante storie che ora non ricordo nemmeno. Michela non mi molla, è la mia ombra. Ogni tanto la vedo parlare al telefono (solo dopo capisco che sono Raffaele, Monica, Stefania e il mitico Tedo).
    Siamo al 99.mo, interminabile. Da lontano vedo Stefy, si è proprio lei, poi c’è Claudio Bianchetti, ci chiamano, ci filmano, ci aspettano.
    Tagliamo il traguardo tutti insieme, io Luisella Francesco e Roberto, alziamo le braccia. E’ finita! Abbraccio tutti! Non è da me, ma in quel momento va così!
    Grazie a tutti, grazie al gruppo Camisano!
    Comunico a tutti che non farò mai più una pazzia così.
    Stamattina ho già cambiato idea. L’anno prossimo di sicuro la gestirò meglio perché conosco il percorso.
    Grazie PASSATORE! Mi hai lasciato il segno!
    Fulvio Angelo Piloni

  8. Luisella Giussani ha detto:

    E’ STATO PAZZESCO!!

    Mi avevano descritto nei minimi particolari le sensazioni e le emozioni che si sarebbero provate con il Passatore. Addirittura Don Enrico Gaffuri mi aveva dato la Benedizione del “Passatore” quando al matrimonio della figlia della mia collega Loretta gli fu comunicato che la settimana dopo avrei partecipato alla manifestazione podistica.

    Io mi sono divertita un sacco! Non mi è pesato il tragitto, non mi è pesata la notte. Eravamo in gruppo, ci si sosteneva a vicenda. Partiti sotto un caldo infernale mi rendo conto che è la prima volta che corro con il cappellino per il sole prestatomi dal mio compagno di squadra Roberto Panzini il quale probabilmente aveva colto il mio malessere.

    L’emozione a Firenze è fantastica, siamo in tantissimi. Si urla, si alzano le mani, il Passatore è partito, adesso bisogna godersela.

    Il viaggio è lungo, pero’ si ha la consapevolezza che al km 48 (poco vicino al Passo Colla) c’è un primo ristoro della nostra squadra del Camisano mentre al 63.mo c’era il pullman del Camisano con la mia compagna di corsa Michela pronta a saltare sulla sua super bicicletta per seguirci fino al traguardo. Personalmente non ho mai pensato di ritirarmi, oppure di stare male, ero davvero determinata ad arrivare fino in fondo.

    Il primo tratto è stupendo, ci sono le salite ma il paesaggio è da mozzafiato. Fulvio, purtroppo, avverte qualche problema fisico. Cerco di sostenerlo, scherzo con lui per non farlo pensare. E’ ancora troppo presto per mollare. Vedo Irene, anche lei visibilmente stanca. Si parla e si scherza. Roberto Vaiani non ci molla un attimo. Sta con noi. Ridiamo e scherziamo tanto.

    Dopo Borgo San Lorenzo iniziano le discese! Parto a razzo…. Sono la mia passione. Le gambe vanno da sole, non riesco a fermarmi. Roberto non mi molla, è dietro di me! Sento il suo passo. Comincia finalmente a calare il sole, sento i racconti dei vicini di corsa. Roberto è un po agitato perché non gli funziona il telefono. Siamo finalmente al 40.mo. Attendiamo Fulvio. In lontananza vediamo Roberto Panzini, anche lui è con noi.

    Iniziano le salite quelle serie, tra un tornante e l’altro cominciamo a gridare il nome di Stefania nella speranza di sentire la sua voce. Finalmente arriviamo al pulmino. Stefania mi abbraccia, Claudio Fontana e Bianchetti mi parlano, cercano di accendere la luce per farmi cambiare più in fretta. Angelo Tinti ha preparato il The caldo. Non mi va, bevo solo acqua. Voglio bere solo acqua per stare bene. Metto in spalla lo zaino e prendo la luce. Si riparte!

    Francesco Barnabo’ decide di venire con noi! Attraversiamo il passo colla, bellissima emozione. Siamo davvero a metà. Iniziano le discese. Bisogna andare piano altrimenti si rischia di fare imballare le gambe. Ogni tanto perdiamo Fulvio che poi ci raggiunge. Claudio Fontana ci segue con il monopattino. (PAZZO!!!)

    Arriviamo al pullman, quel tratto non l’ho nemmeno visto davanti. Vedo Michela, è tutta gasata. Velocemente scambio due parole con lei. Capisce che sono nervosa, mi sfogo un pochino con lei. Mi tranquillizza! Fulvio è demotivato. Non sta bene e quindi rimane nervoso con tutto e tutti.

    Si corre al buio, sensazione bellissima. Non si vede dove siamo. Cerco di tenere la testa ben salda. Non bisogna mollare. La stanchezza comincia a farsi sentire. Michela è con noi, non ci molla un secondo. Ci conforta, ogni tanto sbadiglia ma non perde occasione per spronarci ad andare avanti. Si decide di camminare, non si corre più nemmeno nelle discese.

    Tra un racconto e l’altro e tra un po di corsa e camminata si arriva a Brisighella. Dentro di me so di essere a – 12 dal traguardo. Nella mia mente calcolo il percorso come se fossi a casa. E’ la distanza che faccio di solito in settimana con i miei compagni Michela, Fulvio e Davide. Ci siamo, siamo arrivati. Vedo finalmente il cartello dei 95 km. Tratto lunghissimo di pista ciclabile, piattissimo, forse l’unico tratto che mi è pesato un pochino. Arriviamo al traguardo, si corre, ci si abbraccia, si alzano le mani! Stefania e Claudio Bianchetti ci sono venuti incontro. Michela è al telefono, mi accorgo che è in collegamento con Davide, sento pure la sua voce! E’ tutto bellissimo. C’è Silvia che urla, Claudio Fontana che cerca di dirci qualcosa….”I nomi sul tabellone i nomi sul tabellone” .. E’ fatta siamo arrivati…. Michela è emozionata. Mi raggiunge dalla staccionata. Non puo’ entrare. La abbraccio! Vorrei dire tante cose ma alla fine la abbraccio! Mi chiamano per la medaglia (mi ero pure dimenticata della medaglia). Sono arrivata! Non ho mai smesso di crederci! E’ stato tutto veramente PAZZESCO! Salto, rido con tutti!

    E poi finalmente chiamo la mia mamma!

    PASSATORE DEL MIO CUORE! Quanto mi sei entrato dentro!

    Luisella

  9. Paolo Scotti ha detto:

     

    Un viaggio fantastico. Doloroso e faticosissimo in questo 2022 con temperature infernali. Ma eravamo in tanti, concorrenti ed accompagnatori. CAMISANO RUNNING per tutta la vita, una famiglia allargata. Fantastici.

    Per il momento vi risparmio la cronaca della mia corsa, la più sofferta e dolorosa ( piedi ko ) che abbia mai fatto, ma voglio riportare solo dei ricordi sparsi, quelli che rendono questo viaggio unico..

     

    .. il pranzo in strada tra le risate scaccia pensieri

    .. il caldo fotonico

    .. il gruppo compatto in partenza con pisciata collettiva

    .. i messaggi in wa

    .. i problemi a bere e mangiare

    .. la colla

    .. gli angeli della colla, mi avete coccolato e aiutato ad uscire da una crisi senza precedenti

    .. la notte

    .. la luna e le stelle, un cielo da cartolina

    .. le lucciole

    .. la pasta mangiata per terra

    .. il riposino sull’asfalto con il Jack

    .. il dolore ai piedi

    .. gli spiacevoli ritiri

    .. gli angeli del Bus che mi hanno risvegliato dal sonno

    .. le grida che arrivavano dalla piazza di Faenza

    .. VOI .. unici e fantastici che eravate li ad accoglierci

    .. le bottiglie di vino sfasciate per terra

    .. la doccia

    .. le chiacchere finali

    .. le emozioni che durano per giorni

    Voi. Noi.  Il motivo per cui mi iscriverò per il 2023. Per rivivere tutto. Per incitare chi non è arrivato.

    Per continuare a sognare

  10. Alberto Degradi ha detto:

    Non so bene spiegare il perché, ma ad un certo punto senti quasi il bisogno di fare qualcosa di nuovo, qualcosa che fai per la prima volta nella vita. Così ho pensato al Passatore e dopo il 65simo km sono entrato in un’area inesplorata, non avevo mai raggiunto quella distanza. E’ stato diverso da come me lo aspettato, ho stretto i denti per un dolore al polpaccio, ma allo stesso tempo è stato dolce, il Passatore mi ha accompagnato sino al traguardo con una sensazione di compagnia, anche quando ero solo, e di pienezza nell’esperienza di una notte passata sulle gambe. Ho apprezzato la parte notturna, il silenzio, il paesaggio collinare, qualcosa che è quasi difficile descrivere ma che vivere è certamente un esperienza che ti rimane dentro e porti con te. L’albeggiare e la sensazione di arrivare sino in fondo sono andati a braccetto, così la domenica mattina l’ho vista nascere con questa sensazione di “annusare” il traguardo vicino. Il passaggio a Brisighella, per me cara per un altro sport che amo, finalmente verso l’obiettivo. Faenza era lì e c’eravamo quasi. L’emozione dell’arrivo come sempre ha vinto sulla stanchezza, anche questa volte non mi sono trattenuto, ma non poteva essere diversamente . Grazie Passatore!

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